GIUSEPPE, CHI E’
Nome: Giuseppe
Cognome: Lana
Data di nascita: 29 maggio 1979
Dov’è nato: Catania
Dove vive: Londra
Dove ha “errato”: Roma, Berlino, Torino, Peppimenarti (NT - Australia)
Libro consigliato: Angelo Ventrone, “Vogliamo tutto”
OSPITE DELL'EPISODIO SPECIAL FIGHT TO BE FREE
I TALENTI DI GIUSEPPE
Artista visivo siciliano trapiantato a Londra, Giuseppe ha fatto della componente autobiografica uno dei punti chiave della sua ricerca.
Le sue opere sono sempre il risultato di un’indagine sul contesto, svelando l’insolubile legame con le sue origini.
Situazioni, persone, eventi: l’arte come fatto potentemente umano. L’analisi dei luoghi e dei loro problemi, spesso radicata su solide basi politiche e antropologiche, è espressa anche attraverso il forte legame con la Storia. Trasformazione e fluidità sono le linee guida della sua ricerca artistica. Campi d’indagine prediletti sono l'estetica e l'identità.
Cacciatore d’arte per vocazione, Giuseppe lavora instancabilmente in una città con la quale non fatica a stare al passo. Ma quando gli si chiede quale sia la sua più grande passione, non esita un istante: “oziare con mio figlio!”
Nel 2008 Giuseppe è co-fondatore dello spazio di progetto BOCS (Box Of Contemporary Space) a Catania: un luogo dedicato alla sperimentazione di nuovi metodi e linguaggi artistici.
La mission di BOCS nasce dal desiderio e dall’urgenza di “creare sul territorio un punto di riferimento, uno spazio per l’arte che coinvolga tutti, addetti ai lavori e non. La finalità è quella di contribuire alla crescita artistica e culturale del luogo che viviamo”.
Vive e lavora a oltre duemila chilometri di distanza ma con il cuore saldamente ancorato alla sua terra.
La mente tra le nuvole dei sogni e i piedi ben piantati a terra, per realizzarli!
CONTATTI:
>> Sito personale: www.giuseppelana.it
>> Il sito di BOCS (Box Of Contemporary Space), primo “artist run space” a Catania, ufficialmente costituito.
Un contenitore “crudo” e versatile, dove al suo interno le produzioni artistiche interagiscono a 360°.
Foto di Giuseppe Casaburi