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Morgana Chittari

Morgana Chittari nasce nel 1986 a Catania e vive dove capita, inseguendo miraggi. Esule per scelta e per necessità, vive l’adolescenza tra Nord e Sud, tra ragione e sentimento, con casa base in vari borghi della Lombardia. “Spezza il filo”, o almeno così crede, e si trasferisce a Milano, dove vive tra i 19 e i 32 anni e fa anche cose concrete come laurearsi in Lettere, occuparsi di giornalismo, far parte di associazioni culturali e compagnie teatrali. 

Pelopiù passa il tempo a sognare mondi (im)possibili e capire come realizzarli. Legge, scrive e gioca con le molte forme del teatro perché una vita non è abbastanza. E' tornata alle radici per ricominciare là dove Tutto è iniziato. A Catania continua a fare alcune delle cose che ha imparato a Milano. E’ stata anche cameriera e blibliotecaria. Ci è mancato poco che diventasse pugile.​

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Morgana Chittari La Lupa

Cacciastorie per vocazione, esplora la Scrittura in tutte le sue forme, con una predilezione per quella letteraria d’ispirazione onirica e immaginifica: in breve, scrive di ciò che sogna. Ha collaborato con realtà culturali e artistiche occupandosi di comunicazione, ufficio stampa, mediazione, organizzazione eventi e relazioni esterne.

Per sette anni ha lavorato all’Eco della Stampa, azienda leader nel settore del media monitoring.

 

Si occupa di ghostwriting, correzione bozze, revisione testi, comunicazione, supporto didattico in discipline umanistiche e antropo-psico-pedagogiche.

 

Nel 2019 vince il primo premio del Festival internazionale del libro – Etnabook con una versione ridotta del racconto “Cinquecento”.

Esordisce nella narrativa come autrice di racconti con il libro “Frantumi”, Lekton Edizioni, 2021.

Suoi testi ibridi, articoli e racconti sono pubblicati su riviste letterarie online.

 

Durante gli studi universitari ha fatto parte della redazione di Vulcano Statale, mensile ufficiale dell’Università degli Studi di Milano, scrivendo di attualità, cultura, arte e spettacolo.

Ha contribuito alla fondazione di Stampo Antimafioso, giornale online diretto da Nando Dalla Chiesa, occupandosi di inchieste, interviste e approfondimenti tenendo salda nell’animo e nella penna la lezione di Giuseppe Fava giornalista e scrittore.

Ogni tanto perde i pezzi ma grazie alla scrittura li ricompone. Sempre.

 

Per non perdersi (o per perdersi con cura) mette i “cocci” in un blog labirintico dove si trovano aforismi, riflessioni, racconti, monologhi e soliloqui ma anche illustrazioni, disegni e dipinti nati sulla tela e sulla carta: immagini di vita vissuta o generate dai sogni della notte, ritratti e bozzetti di volti conosciuti o solo sfiorati durante i viaggi tra Italia, Scozia, Spagna, Francia, New York. Da Milano ogni luogo sembra vicino: così, appena può, prepara lo zaino, raggiunge Stazione Centrale e parte per qualche avventura preferendo lunghi viaggi in treno in solitaria.

 

Dai libri ruba di tutto, negli ultimi anni nozioni di antropologia, sociologia e neuroscienze. Nello stesso periodo approfondisce la meditazione, scopre il metodo delle costellazioni familiari, le tecniche di mediazione e gestione dei conflitti, strumenti che si riveleranno utili nel lavoro di squadra oltre che nella relazione interpersonale con gli allievi ai quali impartisce lezioni private di discipline umanistiche.

 

A Milano scopre il Teatro. Intraprende una formazione eclettica, che prosegue tutt’oggi, seguendo corsi, seminari residenziali e workshop provando diversi metodi di lavoro in giro per l’Italia. Sceglie Persone prima che istituzioni. Scopre il lavoro di artisti quali, in ordine sparso, Paolo Giorgio, Eleonora Moro (Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi); Mattia Fabris; Luciano Colavero, Andrea Pangallo, Chiara Favero, Francesca Macrì, Andrea Trapani (Roma); Antonio Tagliarini (Centro Teatrale Umbro); Michele Di Mauro (progetto “Ferocemadreguerra” con Carlotta Viscovo, Francesca Bracchino, Francesca Brizzolara); Daniela Quarta e Alessandro Negri (Banda Sciapò) e altri. 

Impara in aula e si fa le ossa sulla strada con compagnie teatrali amatoriali che si esibiscono in performance itineranti o luoghi non convenzionali. Con un team di educatrici e attrici collabora alla creazione di un laboratorio di teatro sociale con esito performativo. Sul palco del Teatro Franco Parenti, in seguito ad un laboratorio-studio sul teatro di Tadeusz Kantor, prende parte allo spettacolo “The comet” diretto da Teresa e Andrzej Wełmiński - Cricot-2 Theater (i più vicini collaboratori di Kantor) insieme a Laura Pasetti.

Attingendo al puzzle multiforme di tali esperienze, inizia a costruire un metodo di training personale basato sul mix di scrittura di monologhi originali, studio del corpo come strumento scenico e improvvisazione. Nel 2019 scopre il lavoro poetico di Vincenzo Del Prete e approfondisce ulteriormente la ricerca sul movimento esplorando discipline come la danza ma anche il playfight e la contact improvisation.

 

Nel 2017-2018 segue a Milano un laboratorio autogestito nato come “FemSex” - University of California (Berkeley, 1994) su temi legati alla sessualità e all’identità di genere, iniziando ad approfondire tali tematiche anche nella ricerca artistica e teatrale.

 

 

 

 

 

Carmine Prestipino La Lupa

Carmine Prestipino

Carmine Prestipino è nato a Milano nel 1977 da genitori siciliani. Cresce in Brianza, a Caponago, e nel 1987 torna alle radici con la famiglia.

Giunto a Roccalumera, tra Messina e Taormina, prova lo straniamento di chi vive l’euforia caotica e rutilante dei mesi estivi e, nel resto dell’anno, la solitaria bellezza del mare d’inverno. Bellezza e noia lo “costringono” ad indagare quelli che all’inizio erano “solo” giochi: suonare e fotografare. Ha militato in diverse band esibendosi in vari pub e festival in giro per la Sicilia e l’Italia, arrivando fino in Svizzera con gli Uaripat poco dopo aver inciso l’ep “Antipodi”.

Ha una solida preparazione da capotecnico informatico industriale: per anni si è occupato di assistenza informatica affinando capacità di problem solving che gli sono sempre state utili in tutte le sue attività.

 

Si è concesso qualche incursione nello sport praticando le arti marziali, Judo e Brasilian Ju Jitsu, e indossando timidamente i guantoni; ma l’ago della bilancia pende decisamente dal lato della creatività.

Ha partecipato per anni al laboratorio teatrale di Francesco Biolchini, a Letojanni. In seguito, diventa collaboratore di fiducia di Biolchini, per il quale si occupa della parte tecnica, luci e audio, di “Novecento” di Baricco, “one man show” portato in scena decine di volte dal Biolchini stesso nel ruolo di regista e attore. 

Collaborando con l’associazione culturale “Maneggiare con Cura” continua ad occuparsi di aiuto regia, assistenza tecnica, riprese fotografiche e video e fa anche qualche esperienza di palco che si rivelerà preziosa.

Con l’amico e maestro di teatro Biolchini crea il “Duo Daino”, fortunato connubio artistico che propone un mix di cabaret e musica live nei teatri e nei locali. La collaborazione sfocia in un programma radiofonico - prima su Radio Empire, poi su Radiostreet Messina - il “Duo Daino Laiv Sciò”, con la regia di Luigi Prestipino.

 

La prima esperienza radiofonica risaliva a Radio Phenomena, qualche anno prima. Con Antonio Triolo conduceva Area Rock, sempre con la regia di Luigi Prestipino, un programma che proponeva del buon rock già anni prima che lo facessero emittenti nazionali più blasonate, realizzando così il sogno di rendere protagonista un genere musicale fino ad allora snobbato sulle frequenze nostrane. Dopo aver trasmesso la prima canzone, i tre furono richiamati dai proprietari dell’emittente, ai quali il brano parve un pò troppo “duro”, ma alla fine della puntata ricevettero carta bianca.

 

Da qualche anno, insieme ad amici di lunga data, si occupa dell’organizzazione del “Rugby Jam - Terzo tempo per PippoPeppe”, una giornata di tornei di beach rugby che ogni anno culmina in un grande concerto sulla spiaggia di Roccalumera. Grazie alle sue competenze si occupa anche della scelta delle band e del reportage fotografico della giornata. L’evento sportivo e musicale, ideato e sostenuto da volontari in memoria dell’amico e batterista degli Uaripat Giuseppe Mastroeni, ha come scopo la raccolta fondi a favore di associazioni operanti nel campo del volontariato sportivo e della ricerca oncologia. 

 

Cacciatore di sogni nell’anima, attualmente ha casa base a Catania ma si sposta frequentemente nel messinese e nel resto dell’isola per seguire progetti e lavori.

Oggi è un fotografo appassionato: specializzato in reportage matrimoniali e foto di scena, sia teatrali che musicali, ha realizzato le foto di copertina di alcuni dischi, ha collaborato con Puntoacapo per la realizzazione di foto e video della preview dei dischi di Mario Venuti e Babil on Suite. Negli anni ha anche realizzato diverse mostre personali e collettive e continua ad arricchire la sua formazione attraverso stage e workshop fotografici.

 

Continua ad esplorare gli stili musicali prediletti collaborando con diversi musicisti nella composizione di brani e nelle performance dal vivo.

 

Dal 2018 entra a far parte del direttivo We Tribe, associazione culturale nella quale esprime le sue diverse anime: quella musicale, suonando in spettacoli teatrali o concerti, quella tecnica, prestandosi alla regia audio/luci, e quella organizzativa, curando le principali fasi di produzione di eventi, dall’ideazione, alla comunicazione passando per il reportage fotografico.

Proprio nell’ambito del We Tribe mette in campo anche le qualità di formatore proponendo Esperienze Fotografiche, un corso volto ad insegnare la padronanza del mezzo fotografico stimolando gli allievi a porsi domande e trovare un modo personale di scattare attraverso, appunto, esperienze “sul campo”.