Nel dialogo con Francesca Chiappa, fondatrice e responsabile della casa editrice marchigiana, siamo partiti dalle splendide copertine di Maurizio Ceccato.
“Lo scopo è creare cortocircuiti”, ci racconta Francesca parlando della scelta del lungo processo che porta alla realizzazione di ogni copertina a partire da un’immagine semplice, essenziale, suggestiva.
Nelle grafiche inconfondibili di Hacca troviamo forme geometriche che si ripetono e rincorrono in frattali, labirinti o elementi grafici che suggeriscono il libro senza raccontare la storia, come il gasometro in “Atti di un mancato addio” di Giorgio Ghiotti che ci dice di Roma e del vuoto, di qualcosa che si è perso senza averlo avuto mai.
Dal 2006 Hacca si impegna a valorizzare il Novecento e la narrativa contemporanea proponendo titoli che, da un lato, diano risalto alla tradizione della letteratura industriale italiana, dall’altro lascino spazio a voci - di esordienti e non - nelle quali un forte immaginario narrativo si fonda con un linguaggio innovativo, sperimentale.
Due le collane in catalogo:
Narrativa contemporanea: esordienti o voci già note che vogliano sperimentare altre forme del raccontare, prediligendo l’invisibile, le trasformazioni del presente narrazioni che sappiano intercettare, andare a fondo e anticipare.
Novecento: Collana diretta da Giuseppe Lupo nella quale si stampano e ristampano voci visionarie del Novecento come Franco Fortini, Pasquale Festa Campanile
“Perché se tutto è letteratura, va da sé che più nulla lo è”.
La conversazione tra queste voci grazie al catalogo è un aspetto privilegiato: che sia solo attraverso le parole scritte, come nel caso di Massimiliano Santarossa - che indaga i corpi martoriati dal lavoro in fabbrica - e Ottiero Ottieri - che della fabbrica racconta i “tempi stretti”; o che trovi corrispondenza nella realtà, come il caso di Giorgio Ghiotti e Antonio Veneziani, già in dialogo da anni come scrittori e ora insieme dentro casa Hacca.
Thanks to Cosito.it e Carmine Fotografie